Sappiamo tutti che la vita spesso non è abbastanza lunga da vivere quanto vorremmo e spesso, inoltre, non siamo in grado di valutare ciò che abbiamo, ciò che vediamo, perdendo tempo in cose che non meritano la nostra attenzione (non perché siano irrilevanti, ma perché il nostro cuore non è concentrato su di esse)
La nostra incapacità di portare la nostra attenzione verso il presente, perdonando il nostro passato e controllando la nostra ansia verso il futuro ci porta alla sofferenza e a una mancanza di chiarimento verso ciò che è veramente importante per la nostra esistenza.
Ricardo Gondim ci presenta questa bellissima poesia (“O Tempo que Foge” in portoghese), che ci mostra un bellissimo apprezzamento della vita e la cui ispirazione possiamo senza dubbio usare per dare molto più valore ad ogni secondo con questo dono che chiamiamo vita.
Il tempo prezioso della maturità
Ho contato i miei anni e ho scoperto che d’ora in poi avrò meno tempo per vivere di quello che ho vissuto fino ad ora.
Ho molto più passato che futuro.
Mi sento come quel ragazzo che ha ricevuto una ciotola di ciliegie. Le prime le ha succhiate con noncuranza, ma rendendosi conto che ne restavano poche, morde persino il nocciolo.
Non ho più tempo per affrontare le mediocrità. Non voglio partecipare a riunioni in cui sfilano ego infiammati. Non mi interessano le persone invidiose che cercano di distruggere chi ammirano, bramando il loro posto, i loro talenti e la loro fortuna.
Non ho più tempo per conversazioni interminabili, per discutere questioni inutili sulla vita degli altri che non fanno nemmeno parte della mia. Non ho più tempo per gestire le persone schizzinose, che, nonostante l’età cronologica, sono immature.
Odio dover affrontare avversari che si sono battuti per il maestoso incarico di “segretario generale del coro”.
Le persone non discutono sui contenuti, solo sulle etichette. Il mio tempo è diventato scarso per discutere le etichette. Voglio l’essenza, la mia anima ha fretta.
Senza tante ciliegie, voglio vivere accanto a persone umane, molto umane: chi sa ridere dei suoi inciampi, non è incantato dai trionfi, non si considera eletto prima del tempo, non sfugge alla sua mortalità. Voglio camminare vicino alle cose e alle persone reali.
L’essenziale rende la vita degna.
E per me, l’essenziale è sufficiente!
Namastè!